L’usucapione accertata dal giudice di un immobile costruito nel lontano 1961 in uno spartitraffico a Roma è il simbolo della spaventosa deriva iperburocratica che sta distruggendo l’Italia.

Con la superstiziosa ideologia di controllare tutto, di sanzionare tutto, di punire ogni piccola abuso edilizio, anche quelli più insignificanti, si fanno passare inosservati per decenni abusi evidenti e mastodontici e poi accadono catastrofi o danni erariali gravi come in questo caso.

E’ vero che per l’inconsueta posizione la casetta, “magica”, era poco visibile, oltretutto sempre disabitata durante il giorno, gli occupanti venivano solo a dormirci di notte..ma come è stato possibile che le autorità comunali per 56 anni non si siano accorte di questo caseggiato costruito proprio nel mezzo di uno spartitraffico? La casetta era stata anche oggetto di provvedimento di esproprio negli anni 60 da parte dell’allora prefetto di Roma, ma poi in concreto non se ne fece nulla come scrive Ilario Filippone su Il Messaggero del 21 gennaio 2017

Roma, il Comune perde la casa dimenticata:famiglia acquisisce immobile pubblico costruito su uno spartitraffico

Né il Comune di Roma né altre autorità comunque con interesse, virtuale, a tutelare la conservazione del patrimonio pubblico sono intervenute per sospendere il decorso dell’usucapione. Non è bastato il tardivo ricorso dell’avvocatura del Comune per opporsi all’usucapione, il giudice ha statuito che non basta dichiarare che il bene è rientrante nel patrimonio indisponibile ” «L’appartenenza di un bene al patrimonio indisponibile di un ente territoriale discende non solo dall’esistenza di un atto amministrativo che lo destini ad uso pubblico, ma dalla concreta utilizzazione dello stesso a tal fine».

Casetta in mezzo a spartitraffico a Roma

Eppure in questi decenni l’interesse dello stato e degli enti locali è stato rilevantissimo sulla generalità dei beni immobili, tasse di ogni genere, sanatorie edilizie infinite, certificati di idoneità alloggiativa per i permessi di soggiorno per gli extracomunitari, revisione catastali, ecc ecc. Un controllo talmente certosino di tutto da rendere veramente “magica” la casetta fantasma nello spartitraffico. Magica e nello stesso tempo simbolo della pretesa superstiziosa dello stato e degli enti locali di controllare tutto, di non concepire il “non controllo” . Ed invece la realtà supera l’ipocrisia superstiziosa di controllare tutto. Certamente altre case “fantasma” aspettano che passino 20 anni per pretendere l’usucapione. Oltre 500.000 stranieri si stima siano attualmente in posizione irregolare in Italia e sarà bene difficile che emergano senza una sanatoria ad hoc.

casetta fantasma in spartitraffico a Roma

L’eccesso di interventi repressivi su ogni piccolo abuso edilizio ed il parificare sempre a corruzione anche esempi estremi di società di tipo “collettivistico” riducono le possibilità di interventi in situazioni veramente gravi dove non si deve costruire abitati di nessun genere per la estrema pericolosità.

Controlli virtuali burocratici impossibili da effettuare non in tempi geologici, azioni penali obbligatorie sempre, impossibilità da parte dello stato e di molti enti locali di avere anche solo una mappa concreta dei beni immobili in loro possesso, sono elementi di una malefica superstizione iperburocratica che sta distruggendo la possibilità di ripresa dell’Italia, è ora di ribellarsi a questo!

Giovanni Papperini