Siamo ormai alle soglie di una vera e propria rivoluzione che, partendo da innovazioni tecnologiche di machine to machine ed auto a guida autonoma, si estenderà presto a tutti gli aspetti della società.

Le resistenze o carenze burocratiche e culturali all’introduzione delle auto a guida autonoma in Italia sono fortissime, ma non insuperabili.

Attualmente il vigente codice della strada considera vetture solo “tutte le macchine di qualsiasi specie, che circolano sulle strade guidate dall’uomo” quindi le auto a guida autonoma non sono considerate tecnicamente dei veicoli. Una carenza normativa che ostacola la circolazione massiva di questo tipo di auto sulle strade italiane. Infatti il mancato inquadramento nella normativa sulla circolazione stradale impedisce di fatto la programmazione della messa in commercio di questo tipo di veicoli. Non vi sarebbe adeguata copertura verso la responsabilità nei confronti dei pedoni e gli altri veicoli e non vi sarebbero le condizioni per la predisposizione di tutte quelle strutture digitali lungo i percorsi che sono alla base del “sistema” che regola la circolazione di questo innovativo mezzo.

Tuttavia la legge potrà essere cambiata se si formasse un movimento di opinione favorevole al cambiamento.

Aggregare questo movimento non è semplice ma neppure impossibile come si potrebbe pensare a prima vista.

Basta evidenziare gli enormi vantaggi che tale rivoluzione apporterebbe alla nostra società.

– La qualità della vita nelle città dove sarà possibile la circolazione delle auto a guida autonoma è destinata a migliorare notevolmente perché il traffico sarà drasticamente ridotto. Questo anche con la messa su strada di un limitatissimo parco macchine a guida autonoma

– Le prospettive occupazionali derivanti dalla fabbricazione delle auto a guida autonoma e dei diversi componenti interni e strutturali esterni saranno molto alte.Certo alcuni degli attuali lavori saranno resi superflui dalla nuove tecnologie ma il numero dei nuovi lavori che nasceranno saranno di gran lunga maggiori di quelli persi

– Le auto a guida autonoma saranno solo la componente più eclatante e trainante di una vera e propria rivoluzione tecnologica che coinvolgerà tutta la società, il dialogo tra macchine e macchine il machine to machine

Indirettamente tale rivoluzione tecnologica potrebbe far cessare il conflitto in atto tra due schieramenti politico culturali che si stanno coalizzando in due schieramenti opposti: lo schieramento dei cd “sovranisti” e a quello dei favorevoli alla globalizzazione

Infatti ridurrebbe gli attuali attriti che creano conflitti tra le multinazionali e le autorità politiche nazionali e locali. Le autorizzazioni e legislazioni nazionali e locali sulla circolazione di veicoli a motore su strada dovranno essere adeguate alle nuove tecnologie e lo saranno solo se si instaurerà un costruttivo dialogo e collaborazione tra le multinazionali e le autorità.

Le grandi multinazionali dovranno necessariamente trovare una sponda nelle autorità locali e nella popolazione altrimenti non sarà possibile predisporre quel sistema strutturale nelle città che permetterà una massiva circolazione autonoma dei veicoli.

D’altra parte se le autorità locali vorranno introdurre nei loro territori le nuove tecnologie dovranno per forza di cose non rifiutare un elemento base della globalizzazione, la circolazione internazionale dei Talenti. Dovranno infatti accogliere nel migliore dei modi gli expat, il personale altamente qualificato che le multinazionali del settore trasferiranno nelle loro consociate in tutto il mondo. Relocation indispensabile per permettere uno scambio di esperienze in nazioni diverse e migliorare sempre di più la circolazione su strada delle auto a guida autonoma.

Questa “pace” tra multinazionali e movimenti localistici e “sovranisti” potrà dire rilancio per città come Roma dove le multinazionali fuggono, anche per attriti con le autorità e traffico insostenibile.

Giovanni Papperini