Con la globalizzazione si è accentuata la competizione globale tra stati e gruppi di stati per attrarre nel loro territorio i migliori Talenti ed Imprenditori da tutto il mondo.

E’ ormai chiaro che lo strumento dei visti è importante per favorire l’arrivo dei Talenti, ma è un fattore successivo alla scelta di recarsi in uno o nell’altro stato. Non l’anticipa, semplicemente la rende più agevole. Perché un Talento o un capace Imprenditore decida dove trasferirsi ci vuole ben altro, è necessario creare le condizioni nel territorio per stimolare le persone che hanno la possibilità di essere accolte dovunque nel Mondo a recarvisi.

Occorre fare in modo che chi è nato nel territorio e i nuovi arrivati si sentano orgogliosi di divenirne abitanti come accadeva nell’età d’oro dell’Impero Romano. Creare uno spirito di appartenza territoriale capace di affiancarsi ed integrarsi con la nazionalità, superandola in un contesto più grande. L’orgoglio di definirsi “Civis Romanus sum”

L’involuzione burocratica dell’Unione Europea, priva di un’anima popolare, la rende fragile in un delicatissimo momento di turbolenze interne ed internazionali. Vi è il concreto rischio di una sua implosione in tanti staterelli isolati e deboli, facile preda di una delle potenze mondiali, in particolare ora che la nuova amministrazione statunitense di Trump non aspira più ad essere gendarme del Mondo.

Per fronteggiare tale rischio la soluzione potrebbe risiedere in un nuovo Impero Romano, nel quale gli abitanti riacquisterebbero l’orgoglio di far parte di una entità sovranazionale, mantenendo le loro singole identità nazionali, etniche, culturali, religiose.

Non sarebbe neppure necessario estendere formalmente il territorio dell’Impero a territori extraeupei , basterebbe creare un forte nucleo centrale dal quale emanare “sfere di influenza” sull’Africa, il Medio Oriente e l’America Latina, come hanno fatto i Romani con i Regni clienti.

Forte nucleo dal quale creare una forza di attrazione di Talenti ed Imprenditori da tutto il Mondo. Gli esseri umani valgono più di qualsiasi territorio, qusto è evidente nell’estrema povertà di stati ricchissimi di materie prive ma poverissimi per l’incapacità della loro classe dirigente e la mancanza di risorse umane ben preparate e con adeguato spirito imprenditoriale.

Attualmente vi è nell’Unione Europea una grave carenza di Talenti, di personale altamente qualificato e di capaci Imprenditori in grado di far ripartire la nostra economia e l’eccezione tedesca non basta, in particolare se è solo a spese del resto dell’Unione. Occorre creare concrete e dignitose possibilità di lavoro sia per i giovani europei sia per i milioni di Africani che si riverseranno inevitabilmente verso la mitica Europa con le loro speranze per un futuro migliore.

L’Unione Europea ha pensato con la carta blu europea di creare un’alternativa alla rinomata “green card” statunitense. Nei fatti la carta blu europea si rivelata, a parte la positiva esperienza tedesca, un flop totale, difficilmente recuperabile anche con la prospettata introduzione di semplificazioni burocratiche e l’estensione al lavoro autonomo.

Per attrarre Talenti con capacità imprenditoriale gli stati europei agiscono finora in maniera autonoma, facendosi concorrenza gli uni contro gli altri con vari Golden visa nazionali, prospettando a livello europeo il solo vantaggio di viaggiare all’interno dello Spazio Schengen senza visti.

Dopo Spagna e Portogallo da ultima anche l’Italia sta per introdurre una serie di “golden visa” fuori quota per attrarre imprenditori, investitori e mecenati. L’offerta frazionata tra Spagna, Portogallo, Grecia, Malta, ecc rischia di creare ulteriore confusione tra i potenziali fruitori di tali visti, che percepiscono le divisioni in atto in Europa e non invece l’orgoglio di appartenenza ad una comunità unita ed aperta ai Talenti da tutto il Mondo.

Giovanni Papperini