L’offerta di servizi di consulenza ed assistenza gratuiti o semigratuiti nei settori della immigrazione, cittadinanza ed altri servizi rivolti ai cittadini stranieri è molto amplia in Italia, con costi che gravano in molti casi sulla fiscalità generale.

La gratuità del servizio può indurre il cittadino straniero ad abbandonare qualsiasi criterio di selezione, affidandosi al primo fornitore che ha trovato su internet. Questo può comportare gravi danni, causati dalla inesperienza o dalla faciloneria con la quale alcune strutture offrono servizi gratis agli Stranieri in materie estremamente complesse come l’immigrazione e la cittadinanza.

Per completezza informativa anche i servizi a pagamento non sono sempre all’altezza delle aspettative e può capitare di ricevere un pessimo servizio pur avendo speso cifre esorbitanti, tuttavia nella scelta dei servizi a pagamento è raro che ci rivolga al primo nominativo trovato in rete. Si chiedono preventivi, si fanno confronti, si valutano referenze, ecc.

Da parte di alcuni Stranieri vi è anche, purtroppo, la convinzione di poter “comprare” il diritto ad un visto o a un permesso di soggiorno o alla cittadinanza italiana. Scambiano un consulente serio in un faccendiere ammanicato con qualche funzionario corrotto della Pubblica Amministrazione, che, effettivamente, è in grado, o si vanta di esserlo, di intervenire nel sistema a vantaggio del corruttore, con gravissimi rischi anche penali per l’ingenuo cliente.

La circostanza che, effettivamente, circolino in ambienti frequentati da Stranieri personaggi strani, iscritti o meno ad albi professionali, che per la loro avidità prima o poi cascano nella rete dei controlli della Polizia, non deve autorizzare ad accomunare ad essi tutti i consulenti privati di immigrazione e cittadinanza. Si tratta di una forzatura non accettabile, soprattutto se a farla è un funzionario sindacale, strapagato dai contribuenti italiani con oltre 300000 € l’anno, ben oltre il tetto massimo di retribuzione dei funzionari pubblici. Si veda l’articolo di Sergio Patti su “La Notizia” del 23 luglio 2015: “Stipendi d’oro alla Cisl. Dopo Bonanni è cambiato poco. C’è chi guadagna ancora 300mila euro l’anno”.

Mi riferisco al dirigente del patronato INAS della Cisl, Antonino Sorgi, il quale, lamentandosi del mancato accordo con il Ministero dell’Interno per la gestione delle pratiche online di cittadinanza ha pensato bene di scrivere che adesso gli Stranieri sarebbero lasciati in mano ad una massa di “faccendieri” pronti a speculare su di loro.

Forse Sorgi pensa che gli Stranieri siano tutti dei polli e pretende di essere lui l’unico “gallo nel pollaio”. Sono profondamente amareggiato da tale presa di posizione, da parte del dirigente di un patronato, l’INAS, verso il quale nutrivo simpatia e rispetto per la meritoria azione che ha svolto nei decenni in favore prima dei nostri emigranti e successivamente degli immigrati in Italia, quando non era ancora di moda occuparsi di loro.

Giovanni Papperini

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