Da quest’anno l’utenza elettrica fa presumere la detenzione di un apparecchio ricevente. Dal 1 gennaio 2016, la detenzione di un apparecchio si presume nei confronti dei titolari di utenza di fornitura elettrica ad uso domestico residente.

Questo significa che se un expat si trasferisce in Italia ma per vari motivi non chiede l’iscrizione all’anagrafe, ad esempio perché resta per pochi mesi o per motivi fiscali o personali desidera mantenere la residenza all’estero, o si iscrive allo schedario della popolazione temporanea se studente o distaccato comunitario, non si applica nei suoi confronti la presunzione di detenzione di apparecchio ricevente.

In tal caso dovrebbe, al momento della stipula del contratto di fornitura di energia elettrica compilare la dichiarazione sostitutiva di certificazione relativa alla residenza anagrafica indicando l’attuale residenza fuori dall’Italia . Non accederà alle agevolazioni tariffarie previste per i residenti, tuttavia non sarà tenuto, automaticamente, a versare il canone RAI pari nel 2016 a 100 € annui. Per quest’anno a luglio è prevista una maxi rata di 60 € ed ulteriori 10 € al bimestre fino a fine anno. Per il 2017 è previsto un pagamento di 10 € al mese da gennaio ad ottobre, quindi 20 € al bimestre.

In realtà le agevolazioni tariffarie per i non residenti sono di fatto cancellate per via dell’aggancio con il canone RAI. Infatti, ad esempio per quanto riguarda l’ACEA, le agevolazioni tariffarie per i residenti riguardano i costi fissi bimestrali. Costi che ammontano a 12,12 € al bimestre per i residenti e 20,87 € al bimestre per i non residenti per contratti fino a 3 Kw, per le utenze da 4,5 Kw non vi sono variazioni tariffarie tra residenti e non residenti. Pertanto un residente pagherà costi fissi al bimestre per 12,12 € ai quali dovrà aggiungere un costo fisso di 20 € al bimestre di canone RAI per un totale di costi fissi di 32,12 € al bimestre, per i primi 5 bimestri, nel sesto bimestre non sarà più calcolato il canone RAI. Mentre un non residente pagherà 20,87 € al bimestre, senza essere tenuto a pagare il canone RAI.

Pertanto il residente pagherà all’anno circa 50 € in più rispetto al non residente, per la precisione 47,5 € in più. A questo punto non ha più senso l’attuale agevolazione prevista per i residenti se questi sono automaticamente caricati di un carico parafiscale automatico, difficilmente eludibile per chi in effetti non possieda apparecchi atti alla ricezione di trasmissioni TV e, ad esempio, veda la televisione solo tramite internet. In particolare quando si tratta di expat con una scarsa conoscenza della lingua italiana o comunque difficoltà nel confrontarsi con la burocrazia pubblica e privata italiana, vedi il mio post su facebook a commento di una nota dell’ISTAT: Secondo l’ISTAT quattro stranieri su dieci hanno difficoltà nell’interazione con gli addetti degli uffici pubblici. Qual’è la differenza con il resto della popolazione?

La mancata presunzione non dovrebbe comportare comunque automaticamente l’esenzione dal pagamento del canone se, ad esempio, si dovesse comprare un apparecchio televisivo in Italia o importarlo dall’estero o subentrare in un appartamento dove già si paga il canone RAI, ecc., ma solo l’esclusione dalla presunzione automatica di possesso di apparecchio televisivo.

Giovanni Papperini