Chiunque vincerà le elezioni del 4 marzo 2018 dovrà trovare una soluzione per ovviare alla presenza sul territorio di un imprecisato, ma sicuramente consistente, numero di stranieri in posizione irregolare. Una soluzione auspicabile è una “regolarizzazione” degli stranieri caso per caso.

Infatti così come è irrealizzabile una massiccia espulsione di tutti gli stranieri in posizione irregolare altrettanto appare difficilmente attuabile una “sanatoria” generalizzata, più verosimilmente si procederà con una “regolarizzazione” mirata, caso per caso.

Tale tipo di “regolarizzazione” o “emersione” caso per caso è preferibile spetti ad uffici appositamente creati per questo. Altrimenti, soprattutto se si deciderà di avviare controlli più serrati sulle presenze irregolari di stranieri sul territorio senza prevedere alcun tipo di “sanatoria”, si andrà incontro a paradossali peggioramenti della situazione attuale.

  1. Ci sarà una corsa a richiedere la “protezione internazionale”, anche da parte di persone residenti in Italia da molti anni
  2. Ci sarà un massiccio ricorso alla magistratura, ricorrendo ad ogni appiglio giuridico pur di restare e non essere espulsi, con ingolfamento dei tribunali ancora più di adesso
  3. Ci sarà una esplosione delle frodi di immigrazione, con ricorso massiccio a matrimoni di comodo, a documenti falsi, ed ogni altro trucco pur di restare

È preferibile considerare invece l’esperienza delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale per creare, su basi analoghe, “Commissioni per l’emersione degli stranieri”

Mentre le “Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale” istituite presso le Prefetture sono composte da  4 figure: 1) il presidente, funzionario di carriera prefettizia;2) un funzionario della Polizia di Stato; 3) un rappresentante dell’ente locale; 4) un rappresentante dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

le Commissioni per l’emersione degli stranieri potrebbero essere costituite da:

  • 1)il presidente, funzionario di carriera prefettizia;
  • 2) un funzionario della Polizia di Stato;
  • 3) un rappresentante del Ministero del Lavoro,
  • 4) un rappresentante delle associazioni imprenditoriali,
  • 5) un rappresentante dei sindacati.

Compito di tali Commissioni per l’emersione dovrebbe essere quello di valutare i singoli casi di persone irregolarmente presenti sul territorio.

Escludere persone che si sono macchiate di reati, oltre la presenza irregolare.

Valutare il grado di integrazione effettiva nel territorio.

Valutare la veridicità delle dichiarazione di datori di lavoro e/o committenti per i lavoratori autonomi.

Ogni altra valutazione obiettivamente rilevante ai fini della decisione finale se accordare o meno la “sanatoria” per la persona richiedente.

Stiamo raccogliendo informazioni e suggerimenti relativi alla prossima, auspicabile, “sanatoria” degli stranieri nel 2018 .

Per altre informazioni e consigli rivolgetevi allo Studio Papperini Relocation: www.studiopapperini.com

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Giovanni Papperini